Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla CNA hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 della L. 58/2019, meglio conosciuto come DL Crescita, per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
“L’increscioso balletto sulla pelle delle imprese a cui abbiamo assistito in Parlamento – ha dichiarato Carmine Battipaglia, Presidente CNA Installazione Impianti – ci ha convinto ad attivarci autonomamente per sopperire agli errori della politica che, nonostante le roboanti dichiarazioni in campagna elettorale, non sembra assolutamente comprendere le ragioni delle piccole imprese. D’intesa con la Confederazione – prosegue il Presidente degli impiantisti CNA – ci siamo attivati per ricorrere sia all’AGCM che alla Commissione Europea per ottenere la cancellazione dell’articolo 10 che riteniamo uno smaccato tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi operatori, con conseguente alterazione della concorrenza rappresentando un indebito aiuto di stato per le grandi imprese a danno delle piccole e medie”.
Solo nel 2018, secondo l’8° Rapporto ENEA sull’efficienza energetica, sono stati realizzati 335.000 interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente che hanno usufruito dell’Ecobonus per circa 3.331 milioni di euro di investimenti attivati. “Se la volontà del Governo è quella di regalare questo mercato, che oggi vede protagoniste le piccole imprese, a qualche multiutilities o ad ex monopolisti nostalgici del passato – ha sottolineato Battipaglia – noi non ci stiamo e non lasceremo nulla di intentato per far abolire una norma iniqua, che uccide la concorrenza e che, nei fatti, mira a subordinare il tessuto della piccola impresa alle logiche ed agli interessi delle multiutilities nazionali e locali”.