In occasione della riapertura della stagione termica, sono state diverse le richieste di chiarimento di installatori e manutentori, ma anche di cittadini/utenti, in merito al comportamento da tenere in caso di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su impianti installati ed attivi in edifici, residenziali e non, in cui vi sia la presenza di persone risultate positive al Covid 19) o poste in situazione di isolamento fiduciario o quarantena.

Di alcuni casi realmente avvenuti, si è infatti occupata anche la stampa:

https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/12/10/news/covid_caldaia_rotta-277750979/?ref=RHBT-VS-I270680376-P7-S1-T1

I vari DPCM emanati per far fronte all’emergenza Covid hanno inquadrato le attività di manutenzione, riparazione, installazione di apparecchi ed impianti come “attività essenziali”. I suddetti DPCM sono stati però emanati con il solo scopo di prevedere una deroga all’obbligo generalizzato di “sospensione” delle attività lavorative durante il periodo di lockdown totale. Tali atti normativi nulla hanno disposto in merito ad eventuali obblighi di garantire la continuità dei servizi qui in oggetto.

Sulla base della L. 146/90 è possibile ricavare indicazioni in merito alla inquadrabilità delle attività di manutenzione, riparazione quali attività “essenziali” per i soli aspetti che riguardano la sicurezza delle persone.

 

In pratica – si legge in una nota di CNA Installazione Impianti – all’installatore/manutentore è riconosciuta una “posizione di garanzia” a tutela della sicurezza delle persone. Le attività di riparazione e manutenzione risultano infatti rilevanti ai sensi dell’art. 32 della costituzione in tema di diritto alla salute. Ne deriva, al contrario – prosegue la nota degli impiantisti CNA – che non potranno essere considerate attività essenziali le attività volte a garantire il buon funzionamento degli impianti o il godimento degli impianti e che non riguardano aspetti di sicurezza”.

 

Eventuali valutazioni relative all’obbligo di intervento presso edifici in presenza di persone infette al Covid potranno infatti valutarsi unicamente con rilievo ai casi per i quali risulta vigente un contratto di durata in materia di manutenzione.

in nessun caso i DPCM hanno comunque disciplinato oppure obbligato all’esecuzione delle attività non sospese in edifici nei quali vi è la presenza di persone in isolamento o in quarantena a causa della positività al Covid 19. “In altre parole – aggiunge la nota di CNA Installazione impianti – potranno essere considerate essenziali le sole attività finalizzate a porre rimedio a guasti, vizi e difetti che possano condurre ad incidenti passibili di generare eventi quali lesioni, morte o malattia, a causa di condizioni di pericolosità o non conformità degli impianti”.

 

Pertanto, tutte le attività di installazione, manutenzione e riparazione che non siano finalizzate ad interventi volti a riparare vizi, difetti, non conformità di impianti ed attrezzature dovranno essere sospese, per “forza maggiore”, fino al termine del periodo di isolamento/quarantena al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dai provvedimenti che hanno imposto l’isolamento delle persone venute in contatto con il virus.

 

In caso di interventi manutentivi di sicurezza, le attività manutentori e riparatori dovranno essere garantite. Sotto quest’ultimo profilo appare imprescindibile il raccordo operativo con le autorità sanitarie competenti che dovranno essere debitamente informate e che dovranno comunque autorizzare l’intervento tenuto conto che la violazione dell’isolamento/quarantena costituisce illecito e comporta l’irrogazione di sanzioni.