E’ francamente incomprensibile, e sarebbe interessante sapere a chi giova, quanto contenuto nello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/844 in merito alle ispezioni da effettuare sugli impianti termici.
Nel testo della Decreto esaminato recentemente dal Consiglio dei Ministri ci si allinea acriticamente a quanto previsto dalla Direttiva Europea non prevedendo ispezioni sugli impianti con potenza inferiore ai 70 kW. Le ispezioni sarebbero semplicemente sostituite dal rapporto di efficienza energetica inviato dal manutentore; il tutto contrabbandato con la necessità di “semplificare” l’attività di ispezione degli impianti di piccola taglia. “E’ una vera e propria follia – commenta Guido Pesaro, Responsabile CNA Installazione Impianti – considerando che il 95% degli impianti in funzione ha una potenza termica inferiore ai 50 kW. E senza ispezioni è facile prevedere che i cittadini siano palesemente disincentivati a far controllare i propri impianti. E’ questo che si intende quando si parla di favorire l’efficienza energetica e la sicurezza degli impianti? Sarebbe interessante conoscere il parere dei Vigile del Fuoco”
Ma le critiche degli installatori della CNA non si fermano qui. Come se non bastassero gli obblighi formativi e gli adempimenti già presenti nella nostra legislazione che coinvolgono gli installatori (qualificazione FER, certificazione f-gas, etc.) si prevede di stabilire, con decreto del MiSE, i requisiti degli operatori che provvedono all’installazione dei sistemi tecnici per l’edilizia, considerando con questo termine “l’apparecchiatura tecnica di un edificio o di un’unità immobiliare per il riscaldamento o il raffrescamento di ambienti, la ventilazione, la produzione di acqua calda per uso domestico, l’illuminazione integrata, l’automazione e il controllo, la produzione di energia in loco o una combinazione degli stessi, compresi i sistemi che sfruttano energie da fonti rinnovabili”.
“In pratica – prosegue Pesaro – lo stesso Ministero che ha emanato il DM 37/08 che definisce i requisiti tecnico-professionali che devono avere i Responsabili Tecnici delle imprese installatrici dovrebbe emanare un decreto che, su questo aspetto, si sovrapporrebbe al DM 37/08”.
C’è pertanto inquietudine ed allarme tra gli installatori per l’affacciarsi di un nuovo provvedimento normativo che dovrà stabilire i requisiti degli operatori con oneri considerevoli a carico delle aziende del settore. Si teme infatti il ripetersi, con il continuo sovrapporsi di nuove disposizioni, la confusione creata dall’applicazione a macchia di leopardo della normativa in tema di aggiornamento FER o di quella sulla certificazione f-gas. Grande attenzione inoltre andrà posta in merito a quanto disposto in termini di revoca degli incentivi.
Ma la cosa più preoccupante – conclude il Responsabile degli impiantisti della CNA – è la superficialità con la quale il legislatore si uniforma ai dettati dell’Unione Europea senza minimamente considerare le caratteristiche del parco impianti in Italia e quanto prevede la nostra legislazione in tema di abilitazione degli operatori. Chiederemo a Governo e Parlamento di modificare un decreto che, se approvato con il testo attuale, comporterà un abbassamento del livello di sicurezza ed efficienza dei nostri impianti con tutte le conseguenze del caso”.