Sta creando apprensione e disorientamento tra gli installatori l’indeterminatezza sull’elenco delle categorie produttive di cui Dpcm 22 Marzo 2020 sospende l’attività. “La scelta di identificarle con i codici ATECO –afferma Carmine Battipaglia, Presidente di CNA Installazione Impianti – lascia troppi margini di manovra e dubbi interpretativi. Per quanto riguarda il nostro settore, il codice 43.2 comprende infatti sia le attività di manutenzione e riparazione, che qualora rivestano carattere di urgenza devono poter essere garantite anche per la sicurezza degli utenti, sia quelle di installazione di nuovi impianti, che, data la situazione attuale, riteniamo vadano sospese”.
La non chiarezza su quello che si può o non si può fare rischia di creare problemi ad un intero settore nel rapporto con la propria clientela. La quasi totalità degli utenti nelle ultime settimane ha ad esempio annullato, disdettandoli o non facendo entrare in casa le imprese, gli interventi già programmati di manutenzione degli impianti termici e di condizionamento: “Oggi siamo in un momento di grande unità nazionale e di solidarietà – puntualizza Battipaglia- ma fra qualche mese, quando tutti speriamo che l’emergenza sanitaria sia finita, cosa succede se un guasto ad un impianto a cui oggi non è stato fatto il programmato intervento di manutenzione causa dei danni a persone e cose? Di certo – afferma il Presidente degli impiantisti CNA – cadrebbe qualsiasi copertura assicurativa e si assisterebbe ad un rimpallo di responsabilità, civili e penali, tra il cittadino/utente, che per varie ragioni, anche condivisibili, non ha fatto fare l’intervento, e l’impresa installatrice che quell’intervento, e non per sua volontà, non lo ha potuto effettuare”.
E’ evidente che un chiarimento in merito oggi aiuterebbe a scongiurare un infinito contenzioso legislativo domani.