Agosto, tempo di vacanze. Ma se Camera dei Deputati e Senato chiudono i battenti per le ferie estive, non si ferma, né potrebbe essere altrimenti, l’iniziativa della CNA per ottenere l’abrogazione dell’art. 10 della L. 58/2019.
In particolare, non si ferma la raccolta di firme, che hanno superato le 4.000, che ha visto migliaia di imprenditori e semplici cittadini prendere una posizione netta contro l’articolo 10. Questa mobilitazione ha avuto il grande merito di sensibilizzare le forze politiche al problema inducendole a presentare disegni di legge che richiedono l’abrogazione dell’art. 10: lo hanno fatto PD e Forza Italia, mentre il Ddl della Lega dovrebbe essere in arrivo, con il M5S che si è limitato a presentare un provvedimento di “modifica” dell’attuale testo della norma che abbiamo già avuto modo di definire, vedi news del 26 luglio, come una pezza peggiore del buco.
L’aspetto importante, comunque, è che un provvedimento i cui effetti sono stati inizialmente sottovalutati da tutti, tranne da noi come dimostra la denuncia che facemmo già all’inizio del mese di aprile (Dl crescita. L’articolo 10 va cancellato), è entrato nel mirino della politica che si è finalmente accorta dei danni che l’art. 10 sta facendo a tutto il mondo dell’artigianato e della piccola impresa che opera nel settore delle ristrutturazioni edili e della riqualificazione energetica.
Ecco perché è importante proseguire una mobilitazione che consenta di tenere alta la tensione e l’interesse sull’art. 10 in modo da arrivare in prossimità della discussione sulla Legge di Stabilità con un vasto arco di forze parlamentari disponibili ad appoggiare la nostra proposta di abrogazione.